Dicono che sia uno spettacolo interessante, particolare, bellissimo… dicono che le emozioni che si provano vedendo questo spettacolo, ci riportano al momento in cui abbiamo appreso la notizia… 

Dicono che sia stato lo spettacolo più bello del Teatro Incanto. . . . qualche studente ha detto che aver visto lo spettacolo gli ha fatto capire cosa hanno provato le persone che hanno vissuto quei momenti.

Noi diciamo solo che vogliamo che sia tu a vederlo, tu a giudicare, tu a emozionarti.

Spettacolo dedicato a Falcone e Borsellino

In una dimensione non molto chiara, ma in un posto molto preciso, si trovano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati che stanno preparando il maxi processo di Palermo, che porterà alla condanna di centinaia di sospettati per associazione a delinquere. 

 

I due magistrati, certi di fare semplicemente il proprio dovere, sono consapevoli che quello che stanno facendo avrà un’enorme ricaduta sul futuro del loro paese e delle loro vite, consci del fatto che sfidare la mafia non è una cosa semplice. 

Non hanno molto a disposizione, due scrivanie sulle quali riporre le loro importantissime carte e una fotocopiatrice, che funziona a tratti, per la quale hanno dovuto lavorare parecchio. 

 

Quelle scrivanie e quella fotocopiatrice dalle quali dipenderà il loro destino e quello di tutto il nostro paese. 

 

Ma durante la loro conversazione giunge a colloquio una donna molto misteriosa, una donna che dice di sapere tutto quello che gli sta accadendo e che gli accadrà e che è venuta per capire se i due magistrati vogliono conoscere il loro futuro. 

 

Giovanni e Paolo, dapprima scettici, capiscono che la donna è realmente informata di fatti segretissimi, di fatti che dovrebbero conoscere soltanto loro e decidono di darle ascolto; quello che accadrà di lì in avanti ha dell’incredibile e andrà a sconvolgere le menti e i cuori dei due protagonisti e del pubblico che sta ad ascoltare. 

 

Uno spettacolo rivolto a chi vuole ricordare l’opera di due uomini coraggiosi, di due persone con un fortissimo senso del dovere che sono state lasciate sole nel momento più importante, proprio quando avevano più bisogno di sostegno e che vuole aiutare la società moderna a non dimenticare.

 

A oltre 30 anni dalla scomparsa dei due magistrati, si sente ancora più forte la necessità di prendere esempio da due uomini come tanti altri che hanno cambiato, in meglio, il destino del loro paese. 

 

Scritto e diretto da Francesco Passafaro, contiene anche una video intervista di una donna presente in Via D’Amelio durante l’attentato che costò la vita al giudice Borsellino. 

 

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