Nino Gemelli, attore, regista e scrittore teatrale era particolarmente innamorato della sua terra, tanto da non considerare nemmeno la proposta di Eduardo De Filippo di andare a lavorare nella compagnia del figlio Luca.
All’epoca, infatti, Gemelli studiava drammaturgia alla Sapienza con il maestro napoletano e fu proprio lui a dirgli che sarebbe stato bello se fosse andato a lavorare con loro.
Ma Nino voleva fare qualcosa di importante per la sua città e decise di aprire due piccoli Teatri, entrambi su Viale De Filippis, che hanno contribuito a realizzare la storia del Teatro dialettale a Catanzaro.
Già, il dialetto.
Nino Gemelli scriveva i suoi spettacoli in dialetto catanzarese, non perché volesse far ridere o lo trovasse folkloristico, ma perché lo ha sempre considerato più immediato dell’italiano, più naturale e allo stesso tempo riteneva che il dialetto fosse La lingua della poesia.
Altri tempi, ma certamente nel dialetto noi abbiamo ancora le nostre radici, anche linguistiche, e conoscerlo può aiutarci a vivere meglio il nostro presente e futuro.
Quando Sina, la moglie di Nino Gemelli, è andata via ci ha lasciato tutte le carte, i libri, gli appunti e i manoscritti che appartenevano al marito.
UN VERO PATRIMONIO DI TEATRO E AMORE PER LA NOSTRA CITTÀ.
In mezzo a tutte quelle carte abbiamo trovato 2 copioni inediti, mai messi in scena, Ricordi d’a ruga e U sangu è sangu, che, si legge tra gli appunti, avrebbe voluto realizzare insieme a Pino Michienzi.
Abbiamo pensato di realizzare un’intera stagione dedicata a questo grande uomo di teatro catanzarese, partendo da un convegno che racconti l’origine e l’evolversi del teatro di Nino Gemelli, passando alla pubblicazione della grammatica catanzarese che lui stesso aveva compilato, fino alla realizzazione di tutte le commedie del nostro commediografo cittadino.
Iniziamo con
1. Candida
Una donna, tante incomprensioni e qualche errore. Sarà una bomba.
2. ‘A Vucca è ‘na ricchizza
La prima vera commedia in 3 atti di Nino Gemelli.
3. Virus
Commedia brillante, attuale, tra realtà e delirio quotidiano.
4. U sangu è sangu
E poi una bellissima sopresa per il periodo natalizio, una di quelle commedie che a Natale non devono mancare!
Attraverso questa stagione di teatro, che vuole essere anche un appuntamento culturale trattando la storia del teatro cittadino, la grammatica del dialetto catanzarese, la cancellazione degli stereotipi per cui il teatro dialettale è sempre e comunque un teatro inferiore, vogliamo anche ricordare un grandissimo uomo di teatro che ha lasciato un segno indelebile nel teatro catanzarese.
Nel segno di Gemelli.